ENGITA

ENG 

Visual and mental labyrinths in which the thread of one’s self is always lost and at last rediscovered, apparently docile and simple lines to follow which indeed continually mislead us, making us lose the meaning and the grammar of the work, and then lead us, slowly with patience to a sort of final reunion. The revelation of a linguistic unicum that doesn’t need rational explanations, but only the desperate desire to tell you a labile trace of our path in the world, a cosmic DNA the whole universe, metaphorical islands to land on, free, and finally relieved of the weight of references and interpretations.

ITA

Labirinti visivi e mentali in cui perdere sempre il filo del proprio io e infine ritrovarlo, linee apparentemente docili e semplici da percorrere che in realtà non fanno che depistarci in continuazione, facendoci perdere di vista il senso e la grammatica dell’opera, per poi portarci,

lentamente, con pazienza, a una sorta di ricongiungimento finale. Rivelazione di un unicum linguistico che non necessita, in fondo, di spiegazioni razionali, ma solo del disperato desiderio di ritrovarvi una labile traccia del nostro stesso percorso nel mondo, un Dna cosmico dell’universo tutto, metaforiche isole cui approdare, liberi, e sollevati dal peso dei riferimenti e delle interpretazioni.

 

 

 

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